Il calcio è di tutti

Cori e striscioni contro un ragazzino allo stadio: deriso per un lieve difetto fisico”. Sembra impossibile, ma è accaduto veramente: Arezzo, 3 novembre 2016. Vittima un ragazzo di sedici anni, claudicante a causa di una leggera malformazione alla gamba. Una partita del campionato provinciale allievi diventa il macabro palcoscenico di cori e striscioni di sfottò verso il ragazzo affetto da un’anomalia a un arto inferiore dalla nascita. Perlopiù le ingiurie arrivano da un gruppo di genitori della squadra avversaria.

Tralasciamo di rispondere alla domanda di dove sia la dignità e il rispetto di queste “persone”.

Ci preoccupiamo, invece, su quella che deve essere la vera e bella realtà: il calcio è lo sport di tutti. Il più popolare nel mondo, il più diffuso in Italia. Gioco che riesce a regalare sorrisi anche ai bambini delle favelas e di Fuerte Apache, per citare due dei posti più diffamati dell’America meridionale. Gioco che è fuoco per sciogliere le timidezze, motivo di apertura a nuove conoscenze, a nuove amicizie: gioco che lega. L’’attività fisica migliora la crescita. Il calcio sviluppa l’immaginazione, trasmette valori, caratterizza un’infanzia.

Per questi motivi nelle società dilettantistiche non avvengono selezioni, ma si lascia libertà di iscrizione a chiunque voglia divertirsi praticando lo sport che ama. Lo si rende libero di partecipare agli allenamenti, di impegnarsi per superare i propri limiti, per togliersi le personali soddisfazioni. Non arriverà mai in Serie A? Se si iscrivessero solo coloro che arriveranno a disputare una carriera da professionisti, le scuole calcio sarebbero vuote. Incoraggiamo a non mollare di fronte alle difficoltà di un esercizio tecnico, perché riuscire a compiere un gesto come controllare il pallone, che nella vita dei più non servirà a nulla, è un successo che dà animo a un bambino e allontana in lui l’idea di arrendersi che potrebbe presentarsi più volte nelle difficoltà degli anni a seguire.

Il calcio non è elitario. È lo sport di tutti coloro che, a prescindere dall’età e dalle caratteristiche fisiche, lo vivono con passione.

Davide Fabris