La scuola calcio Union Ezzelina
Mi sono chiesta il perché un bambino giochi a calcio e mi è tornata in mente quanto ho letto: Eduardo Galeano alla domanda “Come spiegherebbe ad un bambino che cos’è la felicità?” rispose: “Non glielo spiegherei, gli darei un pallone per farlo giocare”.
Il calcio è lo sport più bello e affascinate del mondo, e non mi riferisco prettamente al calcio dei campioni di Serie A, ma a quello giocato nei campetti parrocchiali o nelle associazioni calcistiche, siano esse professionistiche che dilettantistiche.
I bambini della scuola calcio hanno dai 5 ai 12 anni, sono piccolini, ma vederli giocare è una gioia. Il bambino che gioca è un bambino felice, perché corre all’aria aperta, sfida i suoi avversari, ma anche con se stesso. Il piccolo calciatore insegue un sogno, che grande o piccolo che sia l’adulto ha il dovere di supportare.
Il sistema di formazione della scuola calcio Union Ezzelina mira a formare i giovani attraverso il divertimento e si basa sullo sviluppo della tecnica, favorisce la socialità e la collaborazione con i compagni e il rispetto degli avversari.
La scuola calcio Union Ezzelina impiega strategie didattiche che permettono ai bambino di manifestare la propria reale e spontanea personalità, favorendo lo sviluppo delle capacità motorie e intellettive richiedendo continui adattamenti a nuove situazioni (sviluppo del pensiero tattico). Utilizziamo prevalentemente la palla in giochi e staffette e prediligiamo il gioco a terra identificato con il “possesso-palla”. La scelta non emula i grandi club, ma una esperienza pluri-decennale mi ha insegnato che il bambino che tocca spesso la palla, che è il protagonista dell’azione migliora in fretta, controlla meglio la palla e da “grande” avrà un bagaglio tecnico che lo sosterrà sempre rendendolo un giocatore efficace.
Le esercitazioni proposte pertanto sono molteplici, polivalenti e multilaterali e hanno sempre l’obiettivo di migliorare il bambino in tutti gli aspetti di cui ho parlato. Quindi esercitazioni varie, proposte ludiche e motorie sempre nuove e stimolanti.
La nostra scuola calcio ha più di 60 bambini che appartengono alla categoria “Piccoli Amici” ed è a questi bambini che guardiamo con un occhio di riguardo. Principalmente perché sono piccolini e si avvicinano al calcio per la prima volta. Ecco quindi che le lezioni hanno i seguenti obiettivi:
- Guidare la palla, fermare la palla, calciare la palla.
- Attaccare la porta avversaria e difendere la propria.
- Consolidare gli schemi motori di base, migliorare e consolidare lo schema corporeo, lateralizzazione, capacità senso percettive.
- Capacità coordinative: reazione, combinazione, equilibrio statico, equilibrio dinamico, equilibrio mono podalico , differenziazione, orientamento spazio-temporale, orientamento oculo-manuale, orientamento oculo-podalico.
- Capacità mista: la rapidità e la mobilità articolare.
- Socializzare (vivere positivamente con gli altri). Vincere la paura del contatto con il suolo e con l’avversario. Promuovere l’iniziativa individuale.
- Favorire la progressiva dimensione del sé, prendere coscienza della collocazione nello spazio e nel tempo che sarà via via sempre più percepito, definito e raccontato.
- Guidare piano piano il bambino per fargli comprendere le regole del vivere insieme. Ricercare l’ordine, la puntualità ed il rispetto del materiale.
- Vivere positivamente con gli altri, stimolare l’entusiasmo e la collaborazione.
- Sviluppare l’interesse verso la pratica motoria, incentivare l’autonomia. Trarre soddisfazione d alla pratica dell’attività sportiva.
Ecco spiegato ciò che si dice spesso tra gli addetti ai lavori: per giocare a calcio servono piedi buoni e un cervello attivo.