Area Agonistica Union Ezzelina

Il calcio è uno sport di squadra, dunque prevede che ogni atleta abbia un suo ruolo inserito in un contesto multiplo con uno scopo unico. Ciò comporta molte difficoltà poiché per riuscire a fare squadra ogni singolo giocatore deve mettere da parte l’ambizione o la soddisfazione personale lavorando con gli altri, solo così si otterranno risultati concreti.
Nell’età adolescenziale questo concetto è molto difficile da comprendere e da mettere in pratica, l’allenatore deve creare uno spirito di squadra forte dove ognuno deve sentirsi parte di quel contesto ma non essenziale, tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile, si vince con l’unione e non per la presenza di singoli fenomeni.

Lavorare, con e per gli altri, comporta dei sacrifici e delle difficoltà che spesso possono venire colmate con delle regole uguali per tutti.

La prima regola che dovrebbe essere ben chiara a questa età (ricordata costantemente) è il rispetto reciproco, non si può creare unione senza rispetto. Il rispetto, accompagnato dalla fiducia, deve allargarsi allo staff a cui i ragazzi sono affidati. Questo, soprattutto al giorno d’oggi risulta molto difficile ed impegnativo, poiché oltre ai caratteri dei ragazzi subentrano giudizi e commenti dei genitori. Questi ultimi giocano un ruolo fondamentale sulla buona riuscita dell’annata. Lo staff che segue i ragazzi ha il compito di educare, perché prima di tutto lo sport è questo, i genitori dovrebbero sostenere i figli in tutte le scelte operate dalla società dialogando con vari responsabili.

Il rispetto prevede anche altri punti basilari quali l’educazione e la puntualità.

Il cammino che dobbiamo percorrere quest’anno si basa su questi valori, unito a una preparazione tecnica specifica diversa per settore. Per fare ciò è fondamentale tracciare un percorso didattico che parta dalla squadra minore a quella più grande. Questo percorso non può essere un progetto annuale, ma un cammino continuativo dove concetti teorici e pratici siano inseriti in ogni singola annata e costituiscano delle basi solide per poter costruire l’annata successiva.

Il Responsabile Tecnico ed il suo staff (allenatori, dirigenti) deve a portare avanti questa convinzione collaborando insieme in armonia mantenendo una visione globale delle varie squadre e non del singolo gruppo.

Giovanissimi provinciali e allievi dovranno dunque sperimentare questo metodo che non dà risultati immediati (se si vuole ottenere solo un risultato tecnico bisogna fare altre scelte) ma garanzie per il futuro nel quale ogni giocatore avrà competenze tecniche solide.

Con il terzo allenamento settimanale si può riuscire a perfezionare le tecniche del singolo e le dinamiche di gruppo per poter affrontare al meglio la partita.

Questo obbiettivo per essere efficace deve essere supportato da tutti i componenti lo staff, dai genitori, dal consiglio direttivo e dai vari responsabili esecutivi, solo così si potranno avere risultati positivi (se un solo membro dovesse dubitare e criticare ciò, il progetto non avrebbe esito e l’annata si concluderebbe con malcontenti e duro lavoro sprecato).